Cantante che interpreta la commedia e attore che canta, Rodolphe Briand incarna entrambi. Senza sacrificare la sua vocalità e il suo senso del palcoscenico, Rodolphe ha avuto una carriera eclettica per diversi anni, che l’ha portato, dal 1994, dai piccoli teatri ai palcoscenici dei più grandi teatri d'opera. Incoronato nel 1997 dal Concours International de Marseille, Rodolphe Briand ha partecipato da allora a numerose produzioni ed è particolarmente famoso per il ruolo di Guillot de Morfontaine al Teatro Real de Madrid, a Monaco di Baviera con il Bayerischer Rundfunkorchester, alla Scala di Milano, al Teatro Massimo de Palermo e in Opéras de Nantes / Angers. Nell'aprile 1999 gli viene affidato il ruolo di Falsacappa des Brigands da Offenbach nella produzione di Jérôme Deschamps a Bordeaux e Nancy, poi quello di Sancho in L'Homme de la Mancha di Mitch Leigh all'Opera di Liegi a fianco del Don Chisciotte di José Van Dam, poi a Reims e Avignone. Uno dei lavori cui è più affezionato è Quatre Valets des Contes di Hoffmann, che ha cantato all'Opéra de Nancy ma anche all'Opéra National du Rhin, al Capitole de Toulouse, all'Opéra de Monte Carlo, all'Opéra de Pékin e alla Scala di Milano, oltre che all'Opéra de Paris. Un altro ruolo che gli resta particolarmente nel cuore è quello del Remendado in Carmen, che interpreta tre volte alla Scala di Milano, alle Chorégies d'Orange, alla Fenice di Venezia, al Teatro Municipal di San Paolo. Il suo temperamento da attore, la sua voce da tenore sono onorati anche nei ruoli di Bardolfo in Falstaff a Bordeaux, Strasburgo, Losanna e Monte-Carlo insieme a Bryn Terfel e Trabuco a La Force du Destin à l'Opéra de Paris sotto la direzione di Philippe Jordan poi Joedans ne La Fanciulla del West ancora all'Opéra Bastille e il ruolo di Nick nello stesso lavoro all'Opéra de Monaco.I suoi progetti futuri includono una cover de L'Homme de la Mancha all'Opera di Avignone, Tosca insieme a Bryn Terfel, Manon e Les Contes d'Hoffmann a Monte Carlo e un tour internazionale de La Flûte Enchantée diretto da Ivan Fischer.